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Art. 15/01/2010

Circoli

Sandro Guaschino & Casale Tricolore

Benchè pesantemente e ripetutamente chiamato in causa nella vicenda “Cuore Nero”, finora non ho voluto intervenire, nella convinzione che la verità sarebbe stata ristabilita presto e con facilità

Purtroppo mi sono ingannato. Non solo nessuno ha rettificato le notizie errate, ma addirittura la polemica è montata in misura sproporzionata attraverso le lettere di ben sei lettori che hanno protestato contro la manifestazione “razzista ed antisemita”. Nemmeno la bella ed ironica lettera di replica di Pino Carrato sul numero dell’8 gennaio è servita a rasserenare gli animi.

Si impongono due rettifiche, e l’occasione è opportuna per alcune considerazioni:

PRIMA RETTIFICA. Da sempre il Circolo Sandro Guaschino e la lista Casale Tricolore (che ne è l’espressione elettorale)  sono alieni da atteggiamenti violenti o razzisti, verso i quali non hanno mai manifestato la benchè minima indulgenza.

Su questi temi, il nostro presidente Carrato è “feroce” ed inderogabile, poichè egli giudica il razzismo come la più schifosa delle degenerazioni dell'animo umano.

Non vi sono motivi per ritenere che  "Cuore Nero Casale" (il quale nasce per proporre ai giovani un’alternativa vera e non solo nominale al c.d. “sballo”) si discosti da queste tradizioni.

SECONDA RETTIFICA. Durante il convegno del 19 dicembre, i relatori che si sono occupati del periodo della RSI (Beppe Sardi) e del periodo del MSI (Pino Carrato) non si sono sottratti al tema, doloroso e terribile, delle leggi razziali. Era giusto affrontarle: è stata una pagina buia ed ignominiosa della nostra storia.

Entrambi, pur nel contesto di interventi impostati in modo molto diverso (un'analisi critica storica quella di Carrato, una testimonianza personale quella di Sardi), hanno manifestato la ripugnanza che  la legislazione razziale suscita.

In particolare, Sardi ha evidenziato come le leggi razziali fossero rifiutate dalla popolazione, rispetto ai cui sentimenti esse erano estranee: la medesima tesi sostenuta dal massimo storiografo del fascismo, Renzo De Felice. La risposta positiva del pubblico in sala ha confermato che quei sentimenti non sono mai mutati.

Il tutto è stato videoregistrato ed è verificabile.

CONSIDERAZIONI. Perchè i relatori che hanno condannato le leggi razziali vengono ora presentati come razzisti ed antisemiti? Siamo tutti liberi di deplorare il razzismo? O l’anti-razzismo è proprietà privata di qualcuno?

Cambiando tema, i nostri ragazzi mi chiedono: perchè non possiamo parlare di fascismo? Perchè qualcuno può farlo e noi no? Perchè i “gendarmi” della memoria e del politically correct insorgono se lo facciamo e sparano a zero su tutto ciò che non porta un'etichetta "omologata" dal conformismo e dal "pensiero unico"?

Mi trattengo, evito di rispondere loro che non solo Giampaolo Pansa, ma anche l'ex terrorista Adriana Faranda, in una recente intervista, lancia l'allarme sul clima di odio che si sta instaurando in Italia e sulla demolizione dell'avversario attraverso il killeraggio mediatico. Agli argomenti si sostituiscono gli insulti.    

E' una logica che non mi appartiene e alla quale non mi adeguerò mai.

 

Il coordinatore di Casale Tricolore

A. C.

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